Mi chiamo Melanie e sono un'ex au pair di Cultural Care dal Messico. Mentre i numeri dei focolai legati al COVID-19 continua ad aumentare e il mondo intero è in quarantena, vorrei condividere con voi alcuni miei pensieri sull'essere una ragazza alla pari in un'altra nazione, mentre il vostro stesso paese attraversa un periodo difficile, perché anch'io ci sono passata.
Durante il mio soggiorno negli USA, il mio bellissimo Messico fu vittima di due terremoti catastrofici, mietendo tantissime vittime e distruggendo intere città. Era il mio primo anno come au pair e non penso di aver mai vissuto nella mia vita un'esperienza più terrificante di quella. I giorni successivi al disastro furono pieni di stress ed incertezza, io ero molto ansiosa e sapevo che la mia famiglia mi rivoleva a casa. Una parte di me era pronta per tornare indietro. Volevo solo essere lì a Città del Messico per aiutare con i soccorsi in prima persona. Ma come?
Mentre cercavo qualche parola di conforto e magari anche un abbraccio, parlai con il mio LCC. Lei ascoltò le mie paure e con estremo buonsenso mi disse che rimanere oppure no era una mia decisione, ma se fossi rimasta, avrei dovuto pensare a cosa fare per sentire la connessione con la mia famiglia e gli amici in patria. Nonostante la paura, lentamente mi resi conto che avrei potuto fare una differenza maggiore rimanendo lì e trovando un modo più efficace per dare il mio aiuto da lontano.
Fu così che decisi di creare una raccolta fondi a favore del Messico mentre ero negli USA. Usai le mie capacità artistiche per generare fondi e darmi allo stesso tempo una possibilità per esprimere ciò che stavo provando e guarire da quel malessere. Fu un processo doloroso e richiese molto coraggio e tanto supporto dalle persone intorno a me, ma sapere che stavo facendo qualcosa di valido pur mantenendo il mio impegno e rimanendo dov'ero, mi aiutò ad affrontare la situazione. La sensazione di poter dare ai miei bambini ospitanti un tale esempio di passione, forza e compromesso era incredibilmente appagante.
Qualche mese più tardi, dovetti fronteggiare ancora un'altra difficoltà. Mi svegliai una domenica con un fortissimo dolore alla pancia, così chiesi a una delle mie amiche di accompagnarmi al pronto soccorso. Quella stessa notte dovettero operarmi di appendicite. Non penso ci sia niente di più spaventoso del subire un intervento mentre la tua mamma si trova in un paese lontano. Così, chiamai il mio papà ospitante nel bel mezzo della notte, poco prima dell'operazione, piangendo. Lui mi disse: "Quando ti sveglierai ci troverai lì al tuo fianco." Rimasi in ospedale per una settimana, un'altra settimana a riposo e un mese senza poter guidare né fare grandi attività.
Dopo tutta questa situazione, pensavo davvero di aver raggiunto il limite, mi sentivo frustrata e spaventata. Ma, onestamente, qualcosa dentro di me continuava a ripetermi che tutte quelle difficoltà sarebbero servite a rendermi una persona migliore. Che, un giorno, tutta questa paura che stavo provando sarebbe diventata la mia forza più grande. E fu proprio così.
Ad ottobre del 2018, avevo terminato i miei due anni come au pair negli USA. E guardando indietro, agli amici che mi ero fatta in tutto il mondo, alla perfetta conoscenza dell'inglese che avevo acquisito e all'opportunità che avevo avuto di seguire dei corsi d'arte presso la prestigiosa Università di Tufts , tutte le sfide che avevo affrontato sembravano solo una piccola parte dell'intera esperienza. E mentre affrontavo tutto questo, mi sentivo particolarmente fortunata ad aver trovato tutto il supporto di cui avevo bisogno e, con esso, anche il coraggio per andare avanti. Non rimpiango affatto la mia decisione e ora mi rendo conto di quanto l'essere un'au pair mi abbia reso una donna più fiduciosa e sicura di sé.
Se anche voi state attraversando un brutto periodo, magari a causa del coronavirus o per altri motivi, ecco alcune cose che hanno aiutato anche me.
1. Inspira ed espira! Prenditi del tempo per respirare.
Quando si attraversa un periodo difficile, è importante prendere del tempo per respirare e riflettere. È molto facile prendere delle decisioni irrazionali quando ci si sente spaventati, preoccupati e allarmati. Ma quando una situazione è fuori dal nostro controllo, è importante pensare all'impatto delle nostre decisioni. Pensare al lungo termine e a chi potrebbe essere influenzato dalle stesse.
Benché per me la cosa giusta da fare fosse quella di rimanere, non esiste una decisione giusta o sbagliata; l'importante è essere certi di seguire il proprio cuore e concedersi abbastanza tempo per pensare, anziché agire solo d'istinto.
2. Ricordati il motivo che ti ha spinto ad arrivare fin qui.
Tutti abbiamo ragioni diverse per diventare au pair, che sia per la voglia di lanciarsi in una nuova avventura, o per migliorare l'inglese, o semplicemente per l'idea di vivere in un paese diverso. Abbiamo tutti degli obiettivi abbastanza forti da farci mettere tutto in valigia e partire per gli USA. Quindi ripensate a quegli obiettivi! Fate una lista di tutte quelle cose meravigliose che vi hanno convinto ad arrivare fin qui e fatevi un bell'applauso per la scelta fatta. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile, ma aver fatto il primo passo è ammirevole, senza contare la possibilità di avere un'intera comunità di supporto per raggiungere quegli stessi obiettivi. Noi siamo con voi!
3. Trova conforto nel fatto che le cose andranno meglio.
Quando il mio paese d'origine fu colpito dai terremoti, l'impatto fu immediatamente violento. Ma il paese alla fine riuscì a tornare a una sua normalità e mi sentii orgogliosa di aver potuto fare anche io la mia parte. Ero riuscita a contribuire per un bene superiore, dimostrando anche ai miei bambini che è possibile soffrire e contemporaneamente sentirsi anche forti. Penso che sia importante dire che non ho mai nascosto le mie emozioni né il mio dolore, ma non ho neanche mai lasciato che il malessere di quel momento pregiudicasse il disegno più grande del mio futuro. Aggrappatevi alle vostre passioni, ai vostri hobby e a qualsiasi cosa possa aiutarvi a non pensare a quella sensazione di impotenza. Presto o tardi, questa situazione migliorerà e posso assicurarvi che vi sentirete meglio sapendo di averla superata.
4. Parla con le persone.
Dopo solo pochi giorni dal mio arrivo negli USA, arrivò il mio compleanno. Sapevo che sarei entrata in contatto con una nuova cultura, ma non sapevo cosa volesse dire esattamente fino a quel giorno. Provenivo da una cultura di abbracci e quella mattina scesi giù pensando di riceverne tanti. Ma questo non accadde. La mia famiglia ospitante mi accolse augurandomi “buon compleanno”, ma sentivo che comunque mi mancava qualcosa, I MIEI ABBRACCI! Rimasi molto delusa. Sapevo che poche case più in là viveva un'au pair dalla Colombia, così decisi di andare a cercarla e di chiedere a lei il mio abbraccio. Sapevo che lei avrebbe capito. Dopo quel giorno, diventammo inseparabili. Ciò che intendo con questo è: non tenete i vostri sentimenti solo per voi, vi posso garantire che un sacco di persone si sentono allo stesso modo. È normale!!! NON è un insuccesso se vi sentite così. Mettetevi in contatto con le altre au pair sui social media, tramite sms o in qualsiasi altro modo. Parlate con la vostra famiglia di origine. Chiamate il vostro LCC. Rimanete connessi!
5. Prenditi cura di te, è un must!
Quando ero in crisi, ho trovato conforto nel focalizzarmi sulle cose che potevo controllare, per esempio, le cose che mangiavo, gli esercizi che facevo e, in generale, il modo in cui mi prendevo cura della mia mente-corpo-spirito. Le situazioni difficili possono solo peggiorare se ci si dimentica di prendersi cura di se stessi. So cosa vuol dire sentirsi vulnerabili e avere la sensazione che il mondo ti stia attaccando personalmente. Ma ho imparato che parlare del modo in cui mi sentivo, mi ha aiutato a mettere in prospettiva le cose che avrei potuto fare per me stessa per migliorare la situazione. La mia grande fortuna è stata quella di poter tenere la mente impegnata con i miei amati disegni e anche voi potete trovare qualcosa che vi faccia sentire più in controllo, persino con cose semplici come, ad esempio, fare stretching per 20 minuti nella propria stanza o fare un trattamento viso fai da te, pettinarsi i capelli (io mi sono cimentata con la tinta per capelli, ma magari evitate l’ammoniaca fai da te dalla farmacia, potreste pentirvene), chiamare qualcuno a cui volete bene. Ascoltate il vostro corpo e ricordatevi sempre di nutrirlo e ringraziarlo per tutto quello che fa per voi. Più vi prenderete cura di voi stessi, più sarà facile essere preparati per ciò che vi aspetta. Meritate di avere qualcuno che si prenda cura di voi e chi può farlo meglio di voi stessi?